Come trasformare il valore generato dai clienti in un business solido

Ognuna delle nostre attività ha bisogno di una parte fondamentale per funzionare: IL CLIENTE.

Questo vale in tutti i casi: per le attività locali, per gli e-commerce, per la grande distribuzione… senza il cliente non andiamo da nessuna parte.

Proprio per questo motivo, il cliente rappresenta un VALORE per la nostra azienda.

Anche se può sembrare banale, questo ragionamento nasconde la CHIAVE DI VOLTA per costruire una base solida su cui costruire il nostro futuro.

Molto spesso infatti ci poniamo un grande limite: pensiamo che il valore di un cliente si esaurisca col suo primo acquisto.

Per questo motivo vogliamo guadagnare fin da subito, senza considerare che oltre al valore del primo acquisto, un cliente poi potrà acquistare da noi ancora e ancora.

Da qui deriva il concetto di Life Time Value (LTV): il valore che il cliente apporterà al Business per la durata del suo rapporto con la nostra attività.

Vediamo un caso pratico con una pizzeria d’asporto:

Immaginiamo di ottenere 20 nuovi clienti, in media spendono 15€, ottengo 20×15=300€.

Se circa l’80% delle persone(16) sono soddisfatte, continueranno ad ordinare in futuro, il loro valore pertanto non sarà di 15€, ma calcolato in base al LTV.

Come si calcola il LTV?

Si può calcolare con una stima in base all’esperienza pregressa oppure in base allo storico dei dati (se presente).

Ad esempio, nel caso della pizzeria d’asporto, magari abbiamo misurato che nella nostra attività, un cliente in media ordina da noi 2 volte al mese per 3 anni.

15 € x 2 volte al mese x 12 mesi x 3 anni = 1.080 €

1.080 € per 16 persone = 17.280 €

Vale la pena di non guadagnare al primo ordine, rinunciando magari a 5 € di utile per cliente, per ottenerne 17.280?

La pubblicità su Facebook, Instagram e Google anche a livello locale (pizzerie, parrucchieri, pasticcerie, ecc) unite a una corretta strategia, diventano uno strumento ideale per trovare nuovi clienti e ottenere ottimi risultati nel breve e nel lungo periodo.

Articolo di Roberto Cappozzo e Alberto Battistella